Sviluppo Neuro-Motorio
La relazione fra l’orecchio e il cervello
L’orecchio non serve solo per sentire. Il nervo uditivo è il primo nervo ad essere completamente mielinizzato quando il bambino è ancora in utero. Questo è indicativo del suo ruolo fondamentale nello sviluppo. Ci sono diversi nervi cranici associati all’orecchio: l’oculomotore (III), il trocleare (IV), trigemino (V), facciale (VII) e il nervo vago. Il nervo vestibolococleare (VIII) è responsabile dell’udito, dell’equilibrio e della coordinazione, ma gli altri lo assistono nelle funzioni di propriocezione, tracking visivo, controllo dei muscoli dell’orecchio medio, controllo dei muscoli facciali necessari per l’emissione vocale e il linguaggio. L’orecchio con la sua stretta relazione col cervello, è fondamentale per la maggior parte dei processi di sviluppo.
Le capacità dei bambini maturano gerarchicamente, con le funzioni automatizzate più elementari che compaiono per prime e processi più complessi che si sviluppano una volta che vengono gettate le basi neurofisiologiche. L’elaborazione uditiva, in virtù della sua comparsa precoce durante lo sviluppo, appartiene ai processi corticali primitivi.
Età gestazionale
4 settimane
5 settimane
6 settimane
7 settimane
20 settimane
30 settimane
Stadio di sviluppo
vengono osservate divisioni nel cervello
divisione del cervello in lobi, iniziale sviluppo del sistema uditivo
le cellule del ganglio cocleare si muovono verso il tronco cerebrale
comparsa del nervo cocleare
l’orecchio interno è completamente sviluppato – come quello adulto
sono stabilite le connessioni fra l’orecchio e il tronco cerebrale uditivo
Adattato da Bellis, T.J. (2003) Assessment and Management of Central Auditory Processing Disorders in the Educational Setting (2nd Ed.) Thompson Delmar Learning, Canada.
L’elaborazione uditiva emerge all’inizio dello sviluppo del bambino, l’elaborazione complessa di ordine superiore a livello della corteccia frontale – le cosiddette funzioni esecutive – iniziano solo in una fase molto successiva.
Le funzioni esecutive comprendono sia l’organizzazione (che include concentrazione, memoria, pianificazione, sequenziamento, risoluzione dei problemi e processi decisionali) sia la regolamentazione (inclusi la coscienza del proprio corpo, l’autocontrollo, il controllo e l’adattamento). La fitta interazione di queste funzioni fa sì che una debolezza in un ambito si riflette molto spesso sull’intera gamma delle competenze.
Il training Audiopsicofonologico lavora a livello neurologico. Stimola la neuroplasticità delle vie uditive e il sistema vestibolare, oltre ad avere ricche connessioni con il sistema reticolare attivatore (SRA).
La formazione reticolare, localizzata nel tronco cerebrale. è responsabile dello stato di coscienza e dell’arousal (che comprende la concentrazione). La SRA gioca inoltre un ruolo importante nella trasmissione dell’informazione uditiva a livello corticale.
Questo è il razionale neurofisiologico che sostiene il training Audiopsicofonologico come strumento efficace per ottenere miglioramenti nello sviluppo neuromotorio.
prima di iniziare la terapia
a 5 anni e 6 mesi
dopo il quarto ciclo di terapia
a 6 anni e 4 mesi (10 mesi dopo)
dopo il secondo ciclo di terapia
a 5 anni e 8 mesi (2 mesi dopo)
dopo il quarto ciclo di terapia
a 6 anni e 6 mesi (12 mesi dopo)
Un esempio dell’effetto delle sedute di Audiopsicofonologia sullo sviluppo neuromotorio
In relazione al potenziale di ogni bambino, migliorano movimento, postura, concentrazione, attenzione, linguaggio, regolazione emotiva.