Difficoltà scolastiche

Più del 60% degli alunni durante la loro carriera manifestano difficoltà scolastiche!
L’insuccesso scolastico non è una fatalità. Per il dr Tomatis, medico chirurgo, specialista in otorino-laringoiatria, ricercatore nell’ambito dei disturbi dell’udito e del linguaggio, “La quasi totalità dei bambini che non sanno né leggere, né scrivere, né contare soffre più propriamente di disturbi di ordine uditivo”
Cosa intendiamo per difficoltà scolari ?
Sotto il termine di difficoltà scolari troviamo la famiglia delle “DIS”: discalculia, disortografia, disprassia, disgrafia, e, la più conosciuta, dislessia. Insieme a questi disturbi specifici sono pressoché sistematicamente associati difficoltà nell’attenzione – concentrazione – memoria. A questo quadro si aggiungono infine frequentemente problemi emozionali  che possono condurre alla perdita della motivazione, della fiducia in se stessi, ma anche a più importanti problemi di comportamento e socializzazione.

Ma qual è il legame con le alterazioni di ordine auditivo o, in altri termini, coi disturbi dell’ascolto?
Attraverso le sue ricerche, il dr. Tomatis ha messo in luce il ruolo fondamentale dell’orecchio nello sviluppo del linguaggio parlato e scritto.
L’origine del linguaggio precede la nascita: a quattro mesi e mezzo di vita intrauterina l’orecchio è già funzionante e il feto è alla ricerca dell’ascolto della voce materna. Alla nascita, il bambino passa dall’udito in ambiente liquido a quello in ambiente aereo. Per fare ciò i muscoli dell’orecchio iniziano un lungo e capitale lavoro di analisi e comprensione dell’universo sonoro. Nel brusio sonoro, il bambino va alla ricerca della percezione della voce della propria madre, primo contatto vitale che deve essere  preservato ad ogni costo. Le voci vengono identificate sempre più rapidamente, si tratta allora di “tagliare” il discorso in frasi, poi in parole, in sillabe ed infine in vocali e consonanti. Nonostante ciò, come ha dimostrato il dr. Tomatis, un buon udito non è sufficiente per riprodurre bene i suoni.

Infatti, la maggior parte delle difficoltà di linguaggio, parlato e scritto, non sono legate a problemi di udito ma a problemi di ascolto.

Ma allora, come si fa ad ascoltare?
Per ascoltare, i due muscoli dell’orecchio (muscoli del martello e della staffa) devono essere mobilizzati. La loro funzione è quella di proteggere il nervo uditivo da suoni troppo forti, afferrare i suoni desiderati, eliminando i suoni ambientali disturbanti e non utili.  L’orecchio è un organo molto attivo e specializzato, i suoi muscoli funzionano alla stessa stregua di quanto accade ai muscoli degli occhi che sono in grado di adattarsi in funzione dell’intensità luminosa e della distanza dell’oggetto da mettere a fuoco.

Il test d’ascolto del dr. Tomatis
Il dr. Tomatis ha elaborato un test che permette di mettere in evidenza la presenza e la natura delle possibili distorsioni dell’ascolto, come: difficoltà di analisi dei suoni (più acuti o più gravi), difficoltà di localizzazione dei suoni, distorsioni uditive, ipersensibilità uditiva, problemi di lateralità uditiva, ecc…
E’ facile comprendere come certe distorsioni dell’ascolto possano avere conseguenze sulle capacità di apprendimento e di comunicazione in generale :

distorsione della percezione dei suoni

difficoltà di comprensione

difficoltà di riproduzione verbale (linguaggio)

difficoltà di decodifica (lettura)

difficoltà di restituzione scritta (ortografia)

difficoltà di concentrazione e memorizzazione

difficoltà di comunicazione

Questo approccio alle difficoltà di apprendimento è confermato dal fatto che la più accurata valutazione della dislessia si fa con l’aiuto di un test di analisi dei suoni.
Per esempio, un bambino che ha una difficoltà a differenziare bene certi suoni simili come “s” e “f”, avrà forti probabilità di riprodurre questa confusione nei processi di lettura e di scrittura.
Le difficoltà di ascolto possono anche derivare da una mancanza di integrazione corporea, ossia di equilibrio e coordinazione. L’organo vestibolare (nell’orecchio interno) gestisce questa funzione controllando ogni muscolo del corpo. La mancanza di integrazione corporea si manifesta spesso in problemi di lateralità, goffaggine, orientamento spaziale o motricità.

L’Audiopsicofonologia all’aiuto di bambini con difficoltà scolastiche.
La rieducazione dell’ascolto consiste nel far lavorare i muscoli dell’orecchio al fine di correggere le distorsioni d’ascolto. Questa stimolazione viene ottenuta con l’aiuto di musica che passa attraverso un apparecchio elettronico che filtra le frequenze in modo tale che le orecchie si trovino alternativamente in una condizione di “riposo” o di “lavoro.”  È una vera ginnastica dell’orecchio che si mette all’opera e che dunque impara ad ascoltare.
La musica di Mozart e i canti gregoriani sono stati scelti per il loro effetto dinamizzante e rilassante. Nel corso del trattamento, viene utilizzata anche la registrazione della voce materna.
Praticamente, nella maggior parte dei casi viene effettuato un primo ciclo intensivo di 15 sedute quotidiane di Audiopsicofonologia seguite da un secondo ciclo di 8 sedute, distanziato dal precedente di circa 1 mese.

Ecco i risultati !
I dati statistici ottenuti dall’analisi di 530 questionari riguardanti 30 centri Tomatis europei, mostrano che l’89,94% dei genitori che hanno fatto fare ai loro figli la terapia Audiopsicofonologica, hanno riscontrato un miglioramento.
Sono stati osservati progressi sul piano della concentrazione, della memoria, della lettura, dell’ortografia, della scrittura e della motivazione. L’integrazione corporea migliora e l’energia viene meglio canalizzata. Il bambino diventa più luminoso, fiducioso e più autonomo.

Sotto è riportata l’analisi dettagliata dei questionari compilati da genitori di bambini che hanno effettuato sedute di Audiopsicofonologia

Avete notato dei cambiamenti nei campi sotto riportati, dall’inizio delle sedute ?
Miglioramenti – verde  Nessun effetto – giallo Non saprei – grigio

Osservazioni dei genitori sui risultati ottenuti

Mantenimento dei risultati dopo la fine delle sedute.

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