Metodo Tomatis: un trattamento per gli acufeni che funziona
Col termine di tinnito o acufene (rumori, fischi, ronzii nelle orecchie) vengono descritte tutte quelle condizioni in cui i neuroni delle vie acustiche vengono attivati da stimoli interni e non solo da stimoli esterni (suoni). Ci sono varie cause di questa attivazione anomala.
Gli acufeni colpiscono sempre più persone, sono una condizione noisa e potenzialmente devastante. Il tinnito costante e grave è una delle situazioni psicologicamente più stressanti di cui una persona può soffrire.
Cos’è esattamente il tinnito?
E’ una condizione nella quale vengono uditi all’interno della testa dei suoni fantasma. Possono essere forti o piano, intermittenti o permanenti. Il suono percepito può essere di ogni tipo: squilli, sciacquii, fruscii, rumori elettrici, ruggiti, eccetera.
Attualmente non si conoscono trattamenti farmacologici efficaci nel trattamento del tinnito.
La terapia d’ascolto offre un percorso terapeutico efficace e privo di effetti collaterali.
Cosa causa il tinnito?
Normalmente l’esordio è dovuto ad un problema a livello dell’orecchio. Ma la persistenza del fenomeno, una volta risolto il fatto acuto, è legata ad una costante attivazione da parte dei neuroni del sistema uditivo centrale. Per approfondire: Goldstein 2005
Può situarsi a livello di ogni stazione del sistema uditivo. Fra le più comuni lesioni specifiche o malfunzionamenti legati al tinnito troviamo:
- Danno alle cilia (le cellule sensoriali che ricevono i suoni a livello dell’orecchio interno posseggono un ciuffo apicale di filamenti, simili a peli): se le cilia sono piegate e si toccano le une con le altre, producono un corto circuito che è responsabile del suono fantasma;
- Congestione o squilibrio dei fluidi nell’orecchio interno: ogni condizione che disturba la pressione dei fluidi nelle camere dell’orecchio interno può produrre rumore. Questo fenomeno può essere dovuto a infezioni, problemi circolatori o allergici che producono variazioni a livello dei fluidi ma anche delle membrane di rivestimento dell’orecchio interno.
- Cellule cerebrali iperattive: i neuroni che compongono le vie uditive a livello del cervello si attivano quando non dovrebbero.
Il tinnito potrebbe anche essere causato da un neurinoma del nervo acustico (un tumore benigno). In talune circostanze il parere dell’Otorinolaringoiatra è utile scongiurare questa evenienza attraverso esami approfonditi.
Fattori specifici che possono favorire lo sviluppo degli acufeni sono:
- esposizione a suoni di forte intensità per tempi prolungati (per esempio concerti, armi da fuoco, lavoro in ambienti rumorosi, eccetera;
- traumi che hanno provocato danni all’orecchio
- malattie (per esempio otiti)
- tossine ambientali come caffeina, alcol, alcuni farmaci
- problemi all’articolazione temporo-mandibolare
- stress.
La terapia d’ascolto è un trattamento naturale per il tinnito
La rieducazione sonico vibrazionale secondo il metodo Tomatis è un programma d’ascolto che si fonda sulle ricerche del dr. Alfred Tomatis. Basata sulla musica classica, si avvale di un dispositivo chiamato Orecchio Elettronico, che stimola il cervello a rieducare l’orecchio.
La terapia d’ascolto si è dimostrata essere un efficace trattamento per gli acufeni in quanto affronta alla radice i problemi, legati sia al cervello sia all’orecchio, che più comunemente si riscontrano in caso di tinnito. In questo modo ne risolve le cause più comuni:
- tonifica i muscoli dell’orecchio medio,
- stimola le cilia,
- calma le cellule cerebrali iperattive e
- corregge le mappe uditive restituendo una funzione uditiva migliore.
La terapia d’ascolto si è dimostrata efficace a tutte le età: dagli adolescenti che hanno acufeni persistenti dopo la discoteca, sino agli ottantenni ed oltre. E’ utile per persone che hanno il tinnito da oltre trent’anni, così come per coloro che sono all’esordio di un tinnito intermittente.
La terapia d’ascolto può essere paragonata ad una fisioterapia per il cervello e per le orecchie. La stimolazione quotidiana aiuta a rafforzare i muscoli dell’orecchio medio e le vie uditive cerebrali.
I risultati possono arrivare dopo le prime 24 ore ma anche dopo oltre un anno.
Recupero del danno alle cilia
La terapia d’ascolto prevede la progressiva rimozione delle frequenze gravi dalla musica, così che viene aumentato l’ascolto delle frequenze acute.
Inoltre attiva i muscoli dell’orecchio medio, restituendo loro tono ed elasticità. In questo modo le frequenze più acute possono raggiungere meglio l’orecchio interno dove possono lievemente stimolare le cilia (ossia le cellule sensoriali), riportandole nella loro posizione verticale (Jastreboff 1993; Goldstein 2005).
Correzione dello squilibrio dei fluidi nell’orecchio interno.
La possibilità dell’orecchio di compensare e bilanciare la pressione dei fluidi nelle sue camere interne è impossibile se il piccolo muscolo stapedio che si trova nell’orecchio medio non è pienamente funzionante.
L’Orecchio Elettronico utilizzato per la terapia d’ascolto produce una costante alternanza di suoni acuti e suoni gravi. Questo “balletto” di frequenze allena i muscoli dell’orecchio medio aumentando il loro tono e la loro capacità di risposta. In questo modo diviene nuovamente possibile una corretta regolazione della pressione a livello dell’orecchio interno.
Armonizzazione delle cellule cerebrali iperattive.
Il dr. Eric Jordan, primario del Dipartimento di Audiologia dell’Ospedale Royal Albert Edward di Wigan (Gran Bretagna), ha condotto uno studio in doppio cieco con la terapia d’ascolto durato due anni negli anni ’80. Egli attribuisce alla terapia d’ascolto una grande efficacia in pazienti con tinnito nel pacificare le cellule cerebrali iperattive. Dalle sue parole: “Posso ipotizzare che ciò che accade grazie alla terapia d’ascolto in caso di tinnuto sia una rivitalizzazione delle cellule cerebrali che sono state la causa dell’ipereccitazione cerebrale. L’ipereccitazione è causata da stress, ansia e depressione. La terapia d’ascolto ha successo dove i dispositivi di mascheramento del tinnito hanno fallito, poichè ha effetti calmanti sul corpo nella sua interezza, calma la mente e rivitalizza le cellule cerebrali debilitate.”
Ri-mappatura uditiva
La mappatura uditiva è lo schema che si crea e che impariamo a riconoscere attraverso la ripetuta stimolazione di alcuni gruppi di neuroni a livello della nostra corteccia cerebrale uditiva.
I suoni hanno un significato soltanto nella misura in cui il cervello li può ricevere e percepire, e ciò dipende dalla mappatura uditiva. Nel caso in cui vi sia una lesione o un disordine in qualunque parte del sistema uditivo, si può assistere alla ri-mappatura di parti del cervello coinvolte nell’udito. In questo modo, però, le mappe possono divenire errate ed il cervello non può più essere accurato nella percezione dei suoni.
Recenti scoperte sulla plasticità neuronale hanno dimostrato la potenzialità delle vie cerebrali ad essere organizzate in ragione delle stimolazioni sensoriali (Jenkins et al., 1990; Sasaki et al. 1980). La buona notizia è che fintanto che il cervello è in grado di cambiare in risposta agli stimoli, una stimolazione corretta può correggere la mappatura uditiva e aumentare le nostre possibilità di restituire una migliore funzionalità uditiva. La terapia d’ascolto fornisce questo tipo di stimolo terapeutico.
La terapia d’ascolto, infatti, provoca una stimolazione neuronale complessa che coinvolge diverse aree sensoriali e percettive come la corteccia uditiva, l’ipotalamo e il sistema limbico. Ciò promuove cambiamenti in modo che la mappatura uditiva possa divenire maggiormente accurata e utile. Farmaci, alimenti e stile di vita possono determinare la comparsa di acufeni o peggiorarli.