Migliorare l’udito
La perdita di udito può derivare da diverse cause. Indipendentemente da esse, le persone di ogni età – compresi gli ultra-ottantenni – hanno ottenuto notevoli miglioramenti grazie alla terapia d’ascolto basata sul metodo Tomatis.
Come si diceva, i problemi di udito possono derivare da svariate cause. Alcune delle più frequenti sono:
- Danno cocleare dovuto all’esposizione a rumori intensi (p.e. sordità professionali).
- Carenza di suoni ad alta frequenza che stimolano l’orecchio.
- Carenza di tono muscolare a livello di orecchio medio causata dallo stress o da una dieta scorretta.
- Problemi a livello dell’elaborazione uditiva cerebrale
- Fattori psicologici – non voler/poter sentire e, di conseguenza, chiudere le possibilità di comunicazione.
La perdita di udito non è inevitabile con l’età. Inoltre, sempre più persone giovani che ascoltano musica ad alto volume, si trovano ad avere le stesse capacità uditive di operai che hanno trascorso una vita intera in officine rumorose.
Tipi di perdita d’udito
La perdita d’udito di tipo trasmissivo si riferisce a tutti i problemi del sistema di trasmissione delle onde sonore a livello dell’orecchio medio che comprende muscoli e ossa.
La terapia d’ascolto è l’unica possibilità riabilitativa che consenta di raggiungere la muscolatura dell’orecchio medio ed allenarla.
Quando vi è la necessità di un intervento chirurgico per migliorare la conduzione del suono, la terapia d’ascolto può essere utilizzata dopo l’intervento come momento riabilitativo della muscolatura dell’orecchio medio.
La perdita d’udito di tipo neurosensoriale si riferisce a danni a carico dell’orecchio interno.
Il rumore forte (trauma acustico) o prolungato appiattisce i sottili filamenti delle cellule che captano i suoni a livello dell’orecchio interno, cosicchè esse non sono più in grado di percepire le vibrazioni sonore. Ciò impedisce al suono di raggiungere il nervo uditivo ed arrivare al cervello.
Una diagnosi di sordità neurosensoriale non implica necessariamente che il nervo sia danneggiato, può essere anche solo un problema delle cilia delle cellule cocleari che non sono più in grado di funzionare correttamente.
Udito selettivo
Sin dai suoi primi studi, il dr. Alfred Tomatis, medico otorinolaringoiatra, ha scoperto che la perdita di udito rilevabile dai test audiometrici varia profondamente in relazione alla motivazione del soggetto di dimostrare un buon udito o un pessimo udito. Ha cioè scoperto un elemento volontario, sebbene inconscio, nella nostra capacità di sentire.
Accade normalmente e inconsapevolmente di comprendere con maggiore facilità le cose che ci interessano particolarmente e non ascoltare quelle che non richiamano la nostra attenzione. Perciò la motivazione si rivela fondamentale nella possibilità di ascolto.
La terapia d’ascolto può ridurre la perdita di udito
La terapia d’ascolto si basa sull’impiego di musica classica che viene modificata attraverso un particolare strumento inventato dal dr. Tomatis e chiamato Orecchio Elettronico, che utilizza un particolare algoritmo di filtraggio della musica in modo tale da creare un programma di stimolazione dell’intero sistema uditivo al fine di migliorarne la naturale capacità.
Le ricerche del dr. Tomatis
Le sue prime ricerche riguardarono le perdite di udito, i primi esperimenti investigarono la possibilità di modificare le curve uditive. Progettò l’Orecchio Elettronico, uno strumento in grado di manipolare le frequenze sonore così da adeguare un suono alla curva uditiva di una persona o di integrare le frequenze carenti per restistuire alla persona la normale capacità uditiva. I miglioramenti che fu in grado di ottenere furono inizialmente soltanto temporanei. Continuando i suoi esperimenti il dr. Tomatis potè scoprire che se il trattamento sotto Orecchio Elettronico veniva prolungato per un certo numero di ore, gli effetti divenivano permanenti. Il segreto per ottenere la reintegrazione permanente dell’udito si fonda sull’effetto di allenamento del sistema uditivo nel suo complesso che si ottiene proprio grazie all’Orecchio Elettronico.
L’Orecchio Elettronico fa molto di più che portare semplicemente all’orecchio un suono corretto. Fa arrivare suoni fluttuanti, avvicendandoli attraverso canali passa alto e passa basso così che l’orecchio è continuamente costretto a spostare la sua sintonizzazione dai suoni acuti a quelli gravi e viceversa. Ciò fornisce un allenamento completo all’ascolto. I muscoli dell’orecchio medio riguadagnano così il loro naturale tono con conseguente miglioramento dell’udito.
Una ginnastica per le vostre orecchie
Congenito o acquisito, fisico od emotivo, il deficit uditivo può essere migliorato grazie alla terapia d’ascolto. Il programma di ascolto consente un allenamento intenso dei muscoli dell’orecchio medio, delle ciclia e delle vie uditive dirette alle cortecce cerebrali deputate all’analisi dei suoni.
Anche se si utilizza una protesi, la terapia d’ascolto migliora la funzione dell’orecchio naturale, lavorando sulle cause della perdita uditiva: è perciò utile sia nel caso si utilizzi una protesi acustica sia nel caso in cui questa non sia necessaria. Grazie al lavoro di attivazione dell’orecchio e di tutta la via uditiva, la terapia migliora la funzione di sintonizzazione dell’udito e l’elaborazione del suono a livello cerebrale.
La terapia d’ascolto è una valida opportunità in caso di perdita di udito poichè:
- migliora la percezione uditiva nelle situazioni rumorose, quando le protesi normalmente lo peggiorano
- migliora la percezione delle frequenze acute, rendendo più semplice e meno faticosa la comprensione del linguaggio
- è un approccio naturale che migliora la funzione uditiva di base indipendentemente dalla necessità di protesi
- può ritardare o evitare la necessità di protesi uditiva nei casi di perdite lievi d’udito
- può favorire l’accettazione della protesi acustica
Di seguito viene descritto come la terapia d’ascolto può intervenire su alcune delle principali cause di perdita d’udito.
1 Allenamento muscolare
L’orecchio medio contiene due piccolissimi muscoli – il tensore del timpano e lo stapedio – che hanno un ruolo attivo nel funzionamento dell’orecchio. La mancanza di tono e di flessibilità in questi muscoli significa che l’orecchio non è in grado di rilevare alcune frequenze che perciò non arriveranno mai all’orecchio interno.
L’alternanza fra le frequenze acute e quelle gravi costituisce il fulcro della terapia d’ascolto che fa continuamente contrarre e rilassare i muscoli dell’orecchio. Questo esercizio resistuisce tono ai muscoli e migliora il funzionamento di tutto l’apparato uditivo.
2 Stimolare le cilia
Chi soffre di perdita neurosensoriale d’udito può ottenere buoni risultati attraverso la terapia d’ascolto. La funzione delle cellule ciliate e del nervo acustico possono essere potenziate dai suoni ad alta frequenza. In molti casi, infatti, le cellule ciliate sono solo danneggiate, non completamente distrutte, perciò alcune di esse possono essere recuperate fornendo loro stimoli corretti.
Con la terapia d’ascolto i suoni gravi vengono progressivamente rimossi dal brano musicale, mentre vengono incrementati i suoni acuti. Questo stimola le cilia delle cellule sensoriali dell’orecchio interno.
Se le cilia sono appiattite, per esempio dal troppo rumore, ma non distrutte, i suoni di alta frequenza le stimolano a ritornare nella loro posizione originale ripristinando la loro funzione, ovvero la capacità di sentire i suoni.
3 Correzione dei deficit dell’elaborazione uditiva centrale (CAPD)
L’elaborazione uditiva centrale è l’abilità del cervello di selezionare e attribuire significato ad input uditivi simultanei.
Ascoltare non è la stessa cosa di udire; significa dirigere le nostre orecchie in modo da sintonizzarle attivamente verso i suoni selezionati. Una persona che non è in grado di sintonizzarsi su alcuni suoni e non è in grado di eliminarne altri sarà incapace di seguire una conversazione in un ambiente rumoroso. Questo può essere un problema di elaborazione uditiva che viene chiamato “sindrome del cocktail party”.
Attraverso la porta d’ingresso costituita dall’orecchio è possibile stimolare le porzioni del cervello che sono direttamente o indirettamente coinvolte nell’elaborazione uditiva. La struttura armonica organizzata della musica classica, coi suoi effetti stimolanti, potenziata dall’attivazione indotta dagli algoritmi di filtraggio dell’Orecchio Elettronico, si è dimostrata essere un modo efficace per aumentare l’efficienza cerebrale nell’elaborazione dei suoni.
Infine, ma non meno importante, la terapia d’ascolto attiva vari centri cerebrali del linguaggio e intesse connessioni più efficienti fra l’orecchio destro e l’emisfero cerebrale sinistro, sede dei centri di elaborazione uditiva e linguistica.
4 Apertura psicologica
Talvolta l’udito è chiuso per ragioni psicologiche. La terapia d’ascolto mette a disposizione risorse per affrontare, e spesso risolvere, difficoltà psicologiche reintroducendo le freqeunze più alte dei suoni e ricreando un’esperienza sonora intra-uterina. Una volta che i problemi psicologici sono stati risolti, la persona può permettersi di riaprirsi all’ascolto.