Evoluzione dell’orecchio
Il precursore delle cellule sensoriali dell’orecchio è la cellula ciliata che consente alle meduse di “pescare” informazioni dall’acqua in cui sono immerse, per avere indicazione, fra l’altro, della direzione delle correnti.
Nei Pesci più primitivi le cellule ciliate sono raggruppate e situate sotto la superficie dell’animale a formare l’organo della linea laterale. Queste cellule immerse in un materiale gelatinoso, sono simili a quelle dell’orecchio interno umano. Le funzioni di questo organo comprendono l’evitamento della collisione con ostacoli fissi, di predatori (generalmente mobili) e l’orientamanto relativamente alle correnti acquatiche.
Salendo nella scala evolutiva, si assiste alla comparsa, vicino alla testa dei Pesci di un orecchio molto simile al nostro, soprattutto per la parte che riguarda l’equilibrio: ci sono un utricolo e due o tre canali semicircolari. Vi è poi un abbozzo di sacculo e di quella che sarà poi la coclea, qui chiamata lagena.
Negli Anfibi, la possibilità di vita fuori dall’acqua è accompagnata dalla comparsa di una cavità timpanica separata dall’ambiente esterno da una membrana, e di un primo ossicino dell’orecchio medio, la columella, derivata dall’osso iomandibolare dei pesci. I suoni vengono così trasmessi alla parte interna dell’orecchio ai fonocettori nella lagena.
L’organo dell’udito dei Rettili è poco sviluppato, adatto a sentire per lo più i suoni gravi. E’ composto dall’orecchio medio ed interno.
Negli Uccelli compare l’orecchio esterno che termina sul timpano dal quale la columella porta le vibrazioni all’orecchio interno. La lagena ha uno sviluppo maggiore e inizia a divenire una protuberanza più evidente del sacculo.